DODICI di Paolo Merenda (Giovane Holden Edizioni)
Care amiche, cari amici. Per le recensioni di Linea Carsica vi proponiamo questa pregevole opera di Paolo Merenda, giornalista e scrittore, che avremo il piacere di presentare venerdì 8 novembre, alle ore 19, presso il Centro Sociale di via Roma a San Donato di Lecce. L'evento è organizzato dal Presidio del Libro di San Donato in collaborazione con l'associazione artistico-culturale Eterarte. Buona lettura.
Fin dalle
prime righe di questa raccolta di racconti, firmata da Paolo Merenda e uscita
per i tipi di Giovane Holden Edizioni, si ha l’impressione di trovarsi di
fronte alla complessità della mente umana e ai suoi infiniti e intricati
meandri. Dodici racconti – quante le ore contrassegnate da altrettante immagini
di orologi all’interno del libro – ben
scritti e articolati secondo una logica che spazia dalla dimensione onirica
dell’inconscio alla più cruda realtà. Sì, perché (non è retorica!) alle volte
la realtà può superare la fantasia. E l’autore sembra conoscere benissimo
questi sottili meccanismi umani. Lo scritto è ricco di momenti di suspense e di
attese trepidanti, che incollano il lettore alle pagine e lo spingono a
chiedersi “che accadrà adesso?”. Una domanda semplice, semplicissima, ma che è
quanto di più difficile da ottenere da uno scritto. Merenda, con la sua prosa
al contempo lucidissima e inquietante, riesce nell’intento, e non è roba da
poco. Atmosfere cupe eppure mai pesanti, attimi di brivido e sprazzi di
dolcezza convivono in queste storie abilmente intessute dall’autore. Non manca
poi – cosa apprezzabilissima – una certa vena ironica che, togliendo seriosità
e gravame alle narrazioni, regala tratti di prosa matura e ormai consapevole.
Non si tratta infatti dell’opera di uno scrittore alle prime armi, ma di un
viaggio letterario scrupolosamente organizzato, la cui dirittura d’arrivo è ben
chiara a chi muove i fili dei personaggi e ricama trame e accadimenti. Non a
caso a noi è sembrato di intravedere da lontano presenze (presenze, appunto,
dunque richiami mai invadenti e sempre discreti) di grandi maestri del brivido
come King o Lovecraft; ma anche del poco rassicurante cinema di Lynch. La
raccolta è poi impreziosita da un’ulteriore presenza, quella della penna di
Angela Leucci, coautrice di due dei racconti contenuti nel libro. La scrittura
di Merenda, tuttavia, non si esaurisce nel donare attimi di paura e adrenalina
al lettore ma, scandagliando a fondo l’animo umano, ne trae alcune suggestioni
al limite del possibile, confermando – qualora se ne sentisse un maggiore
bisogno – un percorso letterario (quello dell’autore) personale e sincero. Di
questi tempi, cosa rara.