Odissea di sassi



Da mura ciclopiche calano le oltane
e nessuno è in salvo
nelle spirali metalliche che strozzano i sorrisi
mentre fuggire è l’estro dei ribelli
ch’azzannano pani duri come pietre
e digeriscono anche quelli
nel farsi sangue in acqua
e acqua in sangue
il bove mugghia di gioghi oscuri
e il ferro marchia zone dure
dure e pure e crude come lingue d’alici crude
nello scempio delle teste
colto da pazzi stracci lavati male
strizzati e lasciati ad asciugare.
Ignora i buchi del fucile
i buchi che sanno di carogna.

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