Numeri confusi

Il cielo oggi è come risucchiato all'ingiù, nel vorticare confuso degli angiomi spessi d'anni a male. E tu, piccola lady d'acciaio, passi davanti al grande specchio degli orrori senza voltarti. La verità ha il sapore crudo della suola. Non fermarti al primo palo, sotto la polvere del manto di bitume. Corri piccola lady d'acciaio, stringi le cinghie del dolore, aguzza la vista, scopriti nemica. Numero uno. Zero. Meno uno. La porta che non s'apre mai al tuo volere. La finestra dei disastri ancora aperta. E' un invece alla potenza, un sussurro rumoroso, un vento insidioso, una crosta sulla testa. E tu continui a camminare, persa nella nebbia appesa a un filo. Quel filo, sempre quello. E' sostrato di devianza nella danza dei corpi al fuoco. Che il fuoco avanza senza sosta.

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