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L'ARTE CONTEMPORANEA E IL MITO DEL «POTEVO FARLO ANCH'IO»

  L’arte contemporanea e il mito del «potevo farlo anch’io»     Davanti a un’opera di Marcel Duchamp o di Piero Manzoni ci si pone in due modi, distinti e opposti: o si entra in sintonia con essa, godendone appieno, oppure la si rigetta con estrema ripugnanza. Se è vero che generalizzare può essere sbagliato, non si può negare che la maggior parte degli individui appartiene al secondo gruppo. Osservare un multiplo di Joseph Beuys fa venire l’orticaria al fruitore medio dell’arte, fermo al Rinascimento o, al massimo, all’Ottocento – in casi eccezionali si arriva perfino alla pittura metafisica del Novecento. Ecco allora la fatidica frase: «Lo potevo fare anch’io», con la quale si suggella la coincidenza tra arte e tecnica. Se lo posso fare pure io non è arte! Alla questione Francesco Bonomi dedicò un divertente saggio, il cui scopo era proprio quello di chiarire il perché «non è vero che potevi farlo anche tu». I motivi sono tanti, forse troppi per chi si ferma all’apparenza e non

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